Nuovi strumenti per entrare in relazione
di Matteo Ulianich – Coordinatore Servizio SIPROIMI
Come gli altri servizi della Cooperativa, con l’inizio dell’emergenza sanitaria anche l’area dell’accoglienza ha vissuto trasformazioni profonde. Abbiamo dovuto rivedere le modalità di lavoro e adattarci a limitazioni che – come per tutti i servizi alla persona – hanno cambiato la fisionomia del nostro lavoro. Ma la pandemia ci ha permesso anche di capire alcuni elementi importanti e di guardare il nostro lavoro da prospettive che finora non avevamo immaginato.
Prima di tutto, abbiamo capito che cose fino a questo momento impensabili (o impensate) sono possibili: spinti dalla necessità e sostenuti dai mezzi tecnologici, oggi siamo in grado di “stare insieme” anche da lontano. A sorprenderci – e a sostenerci, come non avremmo certo immaginato – è stata anche la risposta dei “nostri ragazzi”: la forza, l’attenzione e la solidarietà che la maggior parte di loro ci ha dimostrato è stata spesso commovente e ci ha motivato molto.
Un altro lascito positivo è la capacità che abbiamo acquisito di gestire con flessibilità e prontezza situazioni estremamente critiche, non solo legate al Covid: riuscire a farvi fronte in maniera efficiente, senza restare in attesa, è un’acquisizione utile a prescindere dall’emergenza.
Per quanto ci riguarda, la difficoltà più grande è stata mantenere i ritmi di vita dei ragazzi, spesso sintonizzati quasi esclusivamente sugli orari delle famiglie di origine e dei Paesi di provenienza, con cui erano in contatto. Ma questa situazione ha anche un risvolto interessante. Per molti di loro il telefono rappresenta l’unico strumento per mantenere un legame con le proprie origini e con gli affetti, il canale privilegiato per la comunicazione più intima e personale. Utilizzare le chiamate e le videochiamate, oppure i messaggi Whatsapp, come spazio principale di relazione anche con noi dell’équipe si sta rivelando un canale di comunicazione molto potente e sorprendente: troviamo i ragazzi più spontanei e aperti al dialogo, una maggiore facilità a trasmettere la propria identità e condividere questioni personali che in presenza, pur nel setting ideale, non emergevano con altrettanta semplicità. La nostra intenzione è mantenere tali strumenti e piattaforme anche in situazione di passata emergenza: è una possibilità che apre nuove prospettive.